Il 24 novembre, il Gruppo Giovani Armatori di Confitarma ha organizzato insieme a BRS Group il Webinar “EU ETS: Come prepararsi all’Emission Trading System”.
Nel suo saluto introduttivo, Salvatore d’Amico, Presidente del Gruppo Giovani Armatori, ha ricordato che dal 2023 il trasporto marittimo, “salvo sorprese dell’ultimo momento” sarà incluso gradualmente nel sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione europea (European Union Emissions Trading System EU ETS), il mercato delle emissioni, già attivo per tutti gli altri settori da quattordici anni.
Uno studio dell’Ecsa (European Community Shipowner’s Association) che analizza vantaggi e svantaggi di un sistema ETS applicato allo shipping, evidenzia la complessità del trasporto marittimo caratterizzato da un’ampia tipologia di navi, di contratti e relazioni tra gli operatori, che comporta una serie di criticità tecniche, oltre all’interrogativo in merito alla destinazione finale delle entrate.
“Lo shipping ha sempre manifestato il suo sostegno agli obiettivi del Green Deal europeo – ha affermato Salvatore d’Amico – ma sono evidenti le peculiarità di questo settore che richiedono un’attenzione particolare. Per capire meglio cosa comporta l’estensione del Sistema di scambio di quote di emissioni al trasporto marittimo, abbiamo chiesto agli amici di BRS, una delle più grandi società di intermediazione navale con oltre 150 anni di esperienza nel mondo marittimo, di illustrare i vari aspetti del EU ETS e che cosa le compagnie di navigazione devono sapere per essere preparate all’introduzione dell’Emission Trading System”.
Mattia Ferracchiato, Head of Carbon Markets di BRS, nella sua presentazione, ha ricordato che “la Commissione Europea, in linea con la strategia stabilita nel 2013, ha deciso di prendere ulteriori misure per ridurre le emissioni e il 14 luglio 2021 è stato pubblicato il pacchetto di misure noto come FIT for 55, l’ambizioso piano della Commissione europea per mettere in pratica la strategia di decarbonizzazione e avviare la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. In quella sede è stato proposto per la prima volta di aggiungere il trasporto marittimo al mercato europeo delle emissioni. Ciò ha naturalmente creato tensioni e preoccupazioni in tutto lo shipping, non solo europeo ma mondiale, per il timore che misure regionali possano influire sulla competitività e le relazioni commerciali con i paesi extra-Ue”.
Nel corso del Webinar, oltre a spiegare come funziona attualmente il sistema ETS per le 11.000 installazioni europee (Acciaierie, Aviazione, Industrie della Ceramica, Raffinerie, Cartiere, ecc.), Mattia Ferracchiato ha dato alcune indicazioni specifiche su come il settore marittimo dovrà adempiere alla direttiva europea se la proposta di luglio venisse approvata dal Parlamento Europeo nei prossimi mesi”.
Dopo un vivace dibattito al quale hanno partecipato numerosi armatori, Salvatore d’Amico ha concluso il webinar sottolineando l’esigenza di norme globali che potrebbero essere adottate in sede IMO che “tra le soluzioni per ridurre le emissioni ha previsto anche l’imposizione dei limiti di velocità a livello globale”.
Roma, 25 novembre 2021