Il 29 settembre, Fabrizio Vettosi, consigliere Confitarma e presidente dello Shipping Finance Working Group dell’ECSA, è intervenuto alla sessione “Shipping Challenges: finance, costs, regulations, and more”, organizzata nell’ambito della Port&Shipping Tech Conference, per parlare del Quadro Regolatorio in materia di Sustainable Finance: Rischio di confusione e sovrapposizione.
“La vera criticità nell’ambito della transizione green è rappresentata dal disallineamento tra le diverse normative Comunitarie, e tra queste e le regole sovranazionali definite dall’IMO.
Di base il concetto contenuto nei regolamenti comunitari (ETS, Fuel EU, SFDR, Taxonomy, Basel III-banche) per cui “chi inquina paga” e “chi non inquina si finanzia meglio” è corretta, meglio ancora se rafforzata dal criterio in base al quale le risorse ritornano al settore attraverso un dedicated fund finalizzato all’innovazione.
Purtroppo, però queste normative prevedono metriche diverse tra di loro e tempi di implementazione diversi; alcune sono già norma (Taxonomy, SFDR, CSRD) altre saranno introdotte nel 2024 (ETS), altre ancora nel 2025 (FuelEU, Basel III).
Tale scenario prefigura seri rischi di greenwashing che si concretizza attraverso iniziative private (v. Poseidon Principles) che tendono a sovrapporsi, ed addirittura a prevaricare le norme primarie sfruttando il suddetto disallineamento. Ciò potrebbe provocare rilevanti effetti distorsivi sia sul mercato che sull’accesso al credito.
Il nostro scopo, come Associazioni, è quello di lavorare, come stiamo già facendo, per omogeneizzare i Regolamenti ed evitarne sovrapposizioni e sfasamenti nell’applicazione”.