La Confederazione Italiana Armatori manifesta forte preoccupazione per le iniziative volte a modificare profondamente il regime dell’autoproduzione delle operazioni portuali previsto dall’articolo 16 della Legge 84/94 attraverso alcuni emendamenti al DL Rilancio in discussione alla Camera.
L’autoproduzione è un istituto di fondamentale importanza per la competitività del nostro settore e del Paese, le cui regole, chiare e precise, sono da decenni parte integrante del modello di business delle imprese armatoriali che lo utilizzano correttamente. Tale istituto, previsto a livello internazionale, è stato peraltro ritenuto assolutamente legittimo dall’Antitrust ai fini della tutela della concorrenza e del mercato.
Confitarma è totalmente contraria a tali emendamenti perché, di fatto, negherebbero il diritto degli armatori all’autoproduzione. A rimetterci non sarebbe solo la competitività dei vettori marittimi ma la stessa efficienza dei nostri porti, con effetto opposto rispetto a quello auspicato in materia di rilancio delle attività marittimo-portuali e dell’occupazione.
Confitarma trova altresì fuori luogo inserire tali misure in un provvedimento come il DL Rilancio pensato per tutt’altre finalità. La complessità del tema dell’autoproduzione e le diverse sensibilità mostrate dai molteplici soggetti coinvolti mal si conciliano con una proposta emendativa che, elaborata senza un preventivo confronto tra le parti, risulterebbe certamente priva del necessario equilibrio.
Inoltre, da sempre Confitarma si è resa disponibile al confronto con Istituzioni e Sindacati per analizzare le eventuali criticità connesse all’impianto normativo attuale ed individuare e condividere i possibili interventi migliorativi.
La nostra disponibilità non viene meno in questa difficile fase per l’economia del Paese ma è necessario che gli emendamenti siano accantonati.
Auspichiamo pertanto l’immediato avvio di un tavolo in sede ministeriale sul tema dell’autoproduzione per svolgere una verifica esaustiva, trasparente e scevra da qualunque forma di strumentalizzazione.
Roma, 3 luglio 2020