Registro internazionale, semplificazione delle norme, organismo dedicato al mondo marittimo: queste le istanze di Confitarma all’Assemblea pubblica.
Avviato il progetto del nucleo industriale della blue economy in Confindustria.
Il 31 ottobre 2018, presso l’Auditorium della Tecnica in Confindustria, si è svolta l’Assemblea pubblica della Confederazione Italiana Armatori, la prima presieduta da Mario Mattioli, alla presenza dei Ministri Toninelli e Salvini, del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e di numerose personalità del mondo armatoriale, politico, sindacale e di tutto il cluster marittimo.
In apertura, il Presidente Mattioli, ha rivolto un caloroso saluto al sindaco Marco Bucci, affermando che l’Assemblea di quest’anno viene dedicata alla città di Genova “Perché Genova per gli armatori italiani rappresenta più di un porto, è da sempre la nostra casa, un luogo speciale da cui partire e al quale tornare”.
Dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime del crollo del ponte Morandi, la banda della Marina Militare, accompagnata dal baritono Mauro Utzeri e dalla soprano Fulvia Mastrobuono, ha eseguito l’inno di Mameli, rendendo omaggio alle bandiere della Marina mercantile e del Comune di Genova sorrette dagli allievi degli istituti nautici. Un ideale momento di condivisione “che unisce lo spirito d’impresa degli armatori che si trovano ogni giorno ad affrontare sfide difficili”.
Rivolgendosi al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, Mario Mattioli ha affermato – “sono felice di essere qui oggi insieme a tutti voi a rappresentare e riaffermare il valore dell’associazionismo; un valore che in questi ultimi anni, purtroppo, sembra attraversare un periodo di grande crisi. E proprio su questo fronte si è concentrato il mio lavoro in questo primo anno di mandato”. In proposito il Presidente di Confitarma, riferendosi al recente rientro della d’Amico Società di navigazione, ha manifestato orgoglio e soddisfazione per il rientro di una delle più importanti realtà armatoriali italiane che con tre Presidenti ha contribuito alla storia e al successo della Confederazione.
Confitarma ricorda Mattioli, è riconosciuta come primario interlocutore in tutte le sedi istituzionali in cui si parla di shipping e dove si delinea la politica dei trasporti e nelle sedi internazionali è presente ed attiva in tutte le associazioni armatoriali europee e mondiali. Inoltre, la Confederazione supporta l’Amministrazione nei suoi rapporti con primarie agenzie delle Nazioni Unite, quali IMO e ILO.
Mattioli continuando il discorso ha ribadito con forza che “l’Italia è un paese che deve tornare a sentirsi un paese marittimo”. E rivolgendosi al ministro Toninelli ha chiesto di “ridare al Comparto Marittimo una governance dedicata, per accentuarne il ruolo di volano di sviluppo per il nostro Paese! È una scelta che non può essere più rimandata”. A tal proposito, sottolinea il presidente Confitarma, “noto con piacere che anche in Parlamento si levano voci in questo senso”. “Il cluster marittimo è una risorsa fondamentale per il Paese, che con oltre 33 miliardi di euro di beni e servizi prodotti, rappresenta il 2% del PIL nazionale complessivo. Dando lavoro a quasi 500mila persone”.
Un punto sul quale il presidente si è soffermato in particolar modo ha riguardato il Registro Internazionale, che quest’anno ha compiuto 20 anni. “In vent’anni, la nostra flotta si è rinnovata qualitativamente ed è di fatto raddoppiata – afferma Mattioli – da circa 8,5 milioni di tonnellate di stazza siamo passati a fine 2017 a 16,3 milioni di tonnellate, nonostante il periodo difficile vissuto negli ultimi dieci anni”. Tutto questo con risvolti positivi sull’occupazione e sulla tutela dell’ambiente. “Grazie al Registro Internazionale, oggi la bandiera italiana si colloca al primo posto nel mondo per numero di marittimi italiani e comunitari occupati, pari nel 2017 a circa 38mila, oltre a 8.500 occupati a terra”.
E’ importante perciò continuare a difendere il “Registro” per tutelare i benefici che ha prodotto e in tal senso non è più possibile rinviare la semplificazione delle norme e della burocrazia, la digitalizzazione del settore e l’ammodernamento di alcune “particolarità italiane” perché incidono sulla competitività della nostra flotta.
Mario Mattioli ha poi posto l’accento sulla riforma del collocamento dei marittimi, ribadendo la necessità di istituire l’Anagrafe Nazionale della Gente di Mare, ”per avere finalmente un quadro certo del numero e delle qualifiche dei marittimi disoccupati, introducendo così uno strumento efficace d’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro”.
Particolare attenzione il Presidente di Confitarma ha rivolto al tema della Finanza. “In quest’ottica, è comune interesse di Confitarma e dell’ABI favorire un sempre maggiore sviluppo della relazione tra enti finanziari e imprese armatoriali” – ha dichiarato il presidente Mattioli – è altresì necessario un dialogo continuo anche con quelle realtà, in grande crescita nel panorama nazionale e internazionale, che rappresentano fonti alternative al finanziamento bancario”. Questo dialogo Confitarma lo sta portando avanti attraverso tavoli ad hoc che hanno l’obiettivo di evitare fenomeni speculativi. “Bisogna però risolvere quelle delicate situazioni finanziarie che si sono venute a creare negli anni passati attraverso nuova capacità di finanziamento per le imprese armatoriali, diffusione della conoscenza di questo importante e peculiare settore, soluzioni innovative per risolvere i crediti incagliati.
Dopo aver ribadito l’esigenza di una condivisione di sistema fra tutti gli attori pubblici e privati per il salto di qualità della nostra portualità, Mario Mattioli, ha affermato “Vediamo con favore l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) e delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) in analogia in quanto già avviene in altri Paesi” e, riferendosi alla nuova “Via della seta”, ha aggiunto che si tratta di “un’opportunità da cogliere da parte dei nostri porti per non perdere il treno della competizione globale” e che “Tutto dipenderà dalla nostra capacità negoziale e, soprattutto, dal mostrarci uniti, non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo. E’ forse proprio quest’ultima la sfida più grande che ci attende, anche per colmare il gap logistico, quantificato in 40 miliardi di Euro all’anno”.
Infine il Presidente di Confitarma ha auspicato che “nella politica portuale la voce dell’armamento nazionale torni ad avere la giusta attenzione, considerato il contributo che possiamo offrire insieme a tutti gli attori della blue economy”.
Non sono mancati i riferimenti alle tematiche ambientali ed alle numerose iniziative che l’armamento sta avviando per ridurre l’inquinamento. Inoltre, Mario Mattioli ha ricordato l’esigenza di mantenere sicure le rotte della navigazione marittima messe a rischio dal fenomeno della pirateria nonché dalla crisi umanitaria nel Mediterraneo che vede spesso il coinvolgimento di unità mercantili nelle operazioni SAR.
Prima di concludere, il presidente Mattioli ha annunciato l’avvio del progetto con il quale si intende dare una voce unitaria alle componenti industriali del mare. “Confitarma con Assiterminal, Assologistica, Assonave, Federpesca e Ucina è pronta a costituire il primo nucleo industriale della “blue economy” di Confindustria, che si candida fin d’ora ad essere il punto di riferimento per la futura strategia marittima e logistica al servizio del Paese.
In sintesi le istanze dell’armamento sono:
- il Registro Internazionale deve rimanere immutato, per continuare a essere lo strumento che ha dato indubbi importanti risultati in questi primi vent’anni di straordinaria attualità;
- la semplificazione delle norme e delle procedure burocratiche che incidono sulla nostra competitività è ormai indifferibile;
- un organismo dedicato alle peculiari esigenze del mondo marittimo-portuale è assolutamente necessario.
Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel suo intervento ha ricordato che l’Assemblea di Confitarma è dedicata quest’anno ai 20 anni del Registro Internazionale, “una misura ancora “giovane”, che all’epoca della sua introduzione ha rinvigorito la flotta di bandiera italiana, evitando la fuga verso altre bandiere che garantivano maggiori benefici fiscali”.
“Un pacchetto di misure – ha aggiunto il Ministro – che – insieme ad un altro importante strumento fiscale quale quello della Tonnage Tax – ha dato slancio all’armamento italiano, consentendogli di raggiungere i primi posti tra le flotte mondiali, e che deve continuare a produrre effetti anche per il futuro perché i nostri armatori possano continuare ad investire in flotte giovani, tecnologicamente avanzate, sicure e ‘pulite’”.
Vicenzo Boccia, Presidente di Confindustria, nel suo intervento ha affermato di essere “d’accordo con Confitarma per dare vita a una grande Confindustria del Mare e sviluppare al massimo grado la Blu Economy”.
Viviamo, ha aggiunto Boccia “in un Paese che è un grande porto naturale avvantaggiato dalla sua posizione centrale tra Europa e Mediterraneo, aperto a est e a ovest. Un Paese che per progredire ha bisogno di infrastrutture, di aprire cantieri e non di chiuderli, di realizzare una grande politica per la crescita”.
Roma, 31 ottobre 2018
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