1942-2022. GLI OTTANT’ANNI DEL CODICE DELLA NAVIGAZIONE: PASSATO, PRESENTE E FUTURO
Luca Sisto a Cagliari: a rischio la bandiera italiana se non si interviene sull’ordinamento marittimo
Luca Sisto, Direttore generale di Confitarma, in occasione della giornata di studi svoltasi a Cagliari per celebrare gli 80 anni del Codice della Navigazione, nel suo intervento ha ripercorso la storia del rilancio della flotta mercantile italiana che dal 1998 grazie all’istituzione del Registro internazionale è più che raddoppiata con importanti risultati per la competitività del nostro Paese.
Il Registro Internazionale è frutto di un’esperienza concertata, burocratizzata e sindacalmente controllata che, attuando una sorta di “rivoluzione giuridica”, ha restituito competitività alla nostra flotta con l’adozione di un regime per il trasporto marittimo che mirava a difendere questo settore di interesse strategico, rendendone i costi concorrenziali con quelli degli altri operatori sui mercati globali.
Ma il mondo dello shipping è in continua evoluzione e se vogliamo continuare ad avere un’industria marittima competitiva anche nel futuro dovremo dare nuova linfa alla “partnership” tra istituzioni e armamento per una politica industriale lungimirante a tutela dell’interesse di un Paese veramente marittimo.
Siamo infatti alla vigilia di una nuova rivoluzione del settore del trasporto marittimo nazionale determinata dall’imminente conclusione del processo di estensione dei benefici previsti dal Registro Internazionale alle bandiere UE/SEE che dovranno, necessariamente, essere rivolti solo a quei soggetti imprenditoriali utilizzatori delle navi stabilmente radicati sul territorio italiano, che contribuiscono a generare PIL per l’economia nazionale.
Solo traendo spunto dalle esperienze del passato potremo affrontare le sfide del presente e del futuro. Per questo è sempre più necessario adottare una visione strategica sistemica, una politica industriale comune che, come avvenuto nel passato, possa contribuire a rafforzare la competitività del nostro Paese.
Oggi la competitività della nostra bandiera ha bisogno di semplificazione, armonizzazione, digitalizzazione, altrimenti rischiamo che i vantaggi costruiti negli anni da Confitarma vadano a favorire bandiere come Malta, Madeira, Limassol, che hanno un apparato amministrativo molto più snello rispetto a quello del nostro Paese.
Il risultato sarebbe la scomparsa del tricolore dalle navi italiane che operano nei traffici internazionali.