78° 44.280’ S. C’è anche un po’ di IMAT nel record assoluto messo a segno dalla Laura Bassi, nave rompighiaccio italiana che ha toccato il punto più meridionale mai raggiunto da una unità marittima nel corso della campagna oceanografica della 38° Spedizione Italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Il centro ha fornito infatti la formazione del personale di bordo per quanto riguarda il corso “Navigazione in Acque Polari”.
L’unità di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale è attualmente impegnata in una missione in cui affronterà due campagne oceanografiche nel Mare di Ross, intervallate dalla sosta presso la stazione Mario Zucchelli, nel corso delle quali 46 tra ricercatrici, ricercatori e tecnici complessivamente si alterneranno per portare avanti le attività di ricerca previste nell’ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.
Nell’ambito di questa complessa missione il personale a bordo della nave ha raggiunto, all’interno della Baia delle Balene, un sito ad oggi inesplorato nel Mare di Ross in Antartide, per effettuare importanti campionamenti previsti nell’ambito di un progetto coordinato dall’Istituto di scienze polari (Cnr-Isp) del Consiglio nazionale delle ricerche, grazie anche alla collaborazione dell’osservatorio marino MORSea (Università Parthenope).
Nel corso di tutta la sua campagna antartica l’equipaggio della nave si troverà ad affrontare condizioni meteorologiche e operative particolarmente difficili. L’obiettivo del training condotto presso IMAT è stato proprio quello di fornire l’addestramento e le competenze necessarie per poter operare e navigare in un contesto così particolare e sfidante, secondo le prescrizioni indicate dalla normativa internazionale.
«Aver contribuito, anche se indirettamente, ad un’iniziativa così importante sotto l’aspetto scientifico e operativo è per IMAT un motivo di grande orgoglio,» ha dichiarato la presidente del CDA del Centro, Erminia Della Monica. «L’erogazione dei corsi “Navigazione in Acque Polari” (previsti dalle norme IMO Polar Code) per questa missione dimostra quanto sia strategico per noi investire in nuove competenze e tecnologie per poter garantire quella formazione continua, condizione essenziale per la competitività delle nostre attività marittime, siano esse di natura scientifica o commerciale. Il training è stato eseguito dal com.te Antonio Simeone, uno dei due unici istruttori italiani accreditati allo svolgimento di questo corso, entrambi in forza all’IMAT.» conclude Della Monica.
Il viaggio della Laura Bassi è iniziato lo scorso 17 novembre quando ha lasciato Trieste per raggiungere il porto di Ravenna e da qui, dopo aver caricato personale e materiali, ha intrapreso una navigazione di circa 40 giorni, verso la Nuova Zelanda. Il 5 gennaio ha lasciato il porto di Lyttelton alla volta della Stazione Mario Zucchelli e del Mare di Ross.
Il record è stato raggiunto nel corso della prima campagna oceanografica dedicata a sette diversi progetti che prevedevano: attività di il lancio e recupero di boe (floating e drifter) per lo studio della circolazione marina; recupero e messa a mare dei “mooring”, ovvero sistemi di misura ancorati al fondo del mare utilizzati per lo studio di caratteristiche fisico e chimiche della colonna d’acqua; carotaggi tramite “multicorer” o “box corer” e carotaggi per lo studio geologico del fondale marino, attività di pesca scientifica e indagini di laboratorio biologico e chimico fisico. È stata anche condotta un’attività specifica legata alla mappatura del fondale marino per la realizzazione di mappe di aree ancora non cartografate in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana.