“Il futuro del sistema produttivo italiano si gioca sulla capacità di vincere le nuove sfide legate alla trasformazione tecnologica e green che l’Italia è chiamata ad affrontare. Ci troviamo – ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – in una nuova era di espansione dei limiti geografici dell’esperienza umana, dove la colonizzazione del mare e dello spazio costituiscono una grande opportunità economica. Come Mimit siamo al lavoro su tre collegati alla legge di bilancio, di cui uno dedicato alla Blue Economy, uno alla Space Economy e uno sulle nuove tecnologie abilitanti. Guardiamo con grande attenzione alla cantieristica, alla robotica marina, alle biotecnologie blu, alle energie rinnovabili marine e allo sviluppo di tecnologie sostenibili per lo sfruttamento di risorse abiotiche marine, perché avranno un ruolo di prim’ordine per l’industria”. “Anche sulla Space Economy – ha concluso Urso – dobbiamo investire molto, perché rappresenta uno dei più efficaci motori di crescita per il nostro Paese, avendo una natura cross-settoriale in grado di portare l’innovazione in maniera trasversale e spostare le frontiere tecnologiche a beneficio del mondo della ricerca e delle imprese”.
“Ai primi di dicembre – ha dichiarato Nello Musumeci, Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare – riunirò il Comitato interministeriale per le politiche del mare per definire una bozza di piano strategico. Il nostro Paese può diventare leader. Sono convinto che tanto lo spazio quanto il mare debbano promuovere interconnessioni perché l’uno è utile all’altro e viceversa. E’ un nuovo spazio economico assai ampio in cui l’industria italiana può davvero trovare spazio, può affermarsi nella leadership. Serve anche sul piano della sicurezza militare perché dobbiamo, in questo momento di grandi tensioni geopolitiche, guardare al mare e allo spazio non soltanto come opportunità, come risorsa di crescita ma anche per definire una serie strategia di difesa”.
Urso e Musumeci sono intervenuti al convegno “SPACE & BLUE. Economia dello Spazio e del Mare: interconnessioni Made in Italy” che ha avuto luogo nella mattinata di oggi a Roma nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Riflessioni e analisi si sono succedute sulle due aree strategiche dello spazio e del mare partendo dal presupposto che è indispensabile avviare fin da subito azioni congiunte in termini di applicazione industriale e di servizi per rendere operative le più varie interconnessioni. In particolare, si è affrontato il tema di come conquistare quote di mercato nell’area euro-mediterranea e internazionale. L’obiettivo, emerso da vari interventi, resta mettere a fuoco le principali vie del dialogo interattivo tra questi due asset per avviare azioni congiunte in termini di azione istituzionale, di ricerca e di applicazione industriale per consentire all’Italia di esprimere la propria leadership in Europa e nel Mediterraneo.
Oggi, è giusto ricordare, l’Economia dello Spazio – secondo i dati dello Space Economy Report di Euroconsult – a livello mondiale si attesta sui 464 miliardi di dollari (2022). Si stima che il mercato spaziale globale raggiungerà oltre i 737 miliardi di dollari entro un decennio. L’Italia conta su una struttura di base di circa 300 imprese con un fatturato annuo che supera i 4 miliardi di euro.
L’Economia del Mare, secondo i dati dell’XI Rapporto Nazionale di Unioncamere, contribuisce in maniera significativa alla formazione del nostro Pil per un valore aggiunto prodotto pari a 52,4 miliardi di euro, che hanno attivato altri 90,3 miliardi negli altri settori economici per un valore aggiunto complessivo che raggiunge i 142,7 miliardi di euro (pari all’8,9% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale), con oltre 913.000 addetti in ben 228.190 imprese.
Si tratta di due settori strategici per l’economia italiana e che esprimono già oggi delle eccellenze capaci di imporsi nei mercati globali.
Dai lavori è emerso con forza che la somma del know how, delle conoscenze e delle capacità acquisite nel corso del tempo dall’Italia nello Spazio e nel Mare è più che algebrica, è un moltiplicatore di opportunità.
Come pure va evidenziato che la storia dello sviluppo del settore aerospaziale in Italia, è un modello che appare oggi interessante replicare anche nell’Economia del Mare. Così come la profonda e autorevole cultura marittima italiana rappresenta un’eccellenza a cui ispirarsi. L’interconnessione tra i due settori, si configura come dinamica già evidente e lascia intravedere potenzialità di sviluppo ancora maggiori per la nostra economia. L’Italia potrebbe conquistare importanti spazi di mercato a livello globale.
I relatori intervenuti hanno individuato alcuni fondamentali obiettivi da raggiungere al più presto:
– Strutturare un dialogo costante tra i principali attori dello Spazio e del Mare;
– Avviare un percorso comune stimolando gli attori pubblici e privati;
– Realizzare un primo piano strategico;
– Space&Blue tutto Made in Italy: favorire l’incontro tra progetti di ricerca e progetti industriali.
Il convegno ha individuato e approfondito le interconnessioni, già esistenti e potenziali, tra l’Economia dello Spazio e del Mare, favorendo il confronto tra le più importanti realtà istituzionali, militari, associative e industriali che operano nei due ambiti. Se si parte dagli evidenti parallelismi già in essere e dalle reciproche esperienze che nel tempo hanno portato l’Italia a giocare un ruolo importante nei due settori, possono avviarsi progettualità e azioni congiunte, sia in termini di ricerca che di applicazione industriale, al fine di acquisire maggiori quote sul mercato euro-mediterraneo e internazionale.
È indispensabile, quindi, individuare linee di sviluppo comuni per facilitare l’interazione di entrambi i domini, per fare tesoro di quanto già fatto nello Spazio e nel Mare.
Roma, 24 novembre 2023
* I lavori, moderati dalla giornalista del TG1 Paola Cervelli, sono stati promossi e introdotti da Roberta Busatto, giornalista specializzata, nei due settori: Direttrice di “Economia dello Spazio” e di “Economia del Mare Magazine”, e dal keynote speaker Silvio Rossignoli, esperto aerospaziale.
Sono intervenuti: Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile per le Politiche del Mare; Amm. SQ. Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana; Gen. S.A. Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare; Teodoro Valente, Presidente Agenzia Spaziale Italiana; Andrea Prete, Presidente di Unioncamere; Giovanni Acampora, Presidente Si.Camera e Assonautica, l’Associazione per lo sviluppo dell’Economia del Mare di Unioncamere; Simonetta Di Pippo, Direttore Space Economy Evolution Lab SDA Bocconi; Cristina Leone, Presidente Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio CTNA; Giovanni Caprino, Presidente Cluster Tecnologico Nazionale Economia del Mare BIG; Mario Mattioli, Presidente Federazione del Mare; Massimo Comparini, CEO Thales Alenia Space Italia; Franco Ongaro, Chief Space Business Officer Leonardo.
Ha portato i suoi saluti Fabio Righi, Ministro dell’Industria, Artigianato e Commercio della Repubblica di San Marino.