di Mauro Iguera, CEO Cambiaso Risso Group
Gli assicuratori marittimi di spicco stanno ridefinendo la loro visione della “nave del futuro” per adattarsi a un settore in rapida trasformazione verso la sostenibilità e la riduzione delle emissioni. Parte di questa visione si concretizza nei Poseidon Principles for Marine Insurance, un’iniziativa volta a guidare il settore verso la decarbonizzazione riducendo le emissioni di CO₂ del 50% o del 100% entro il 2050, in linea con l’Accordo di Parigi e le normative dell’IMO (International Maritime Organization).
Il settore marittimo, che contribuisce al 3% delle emissioni globali di gas serra, dipende da combustibili fossili pesanti. Per ridurre le emissioni, sono necessari circa tre trilioni di dollari in investimenti e l’adozione di combustibili alternativi come il GNL, il biometano, l’ammoniaca e, a lungo termine, l’idrogeno, che riducono l’impatto ambientale. La digitalizzazione e l’espansione delle infrastrutture portuali per il bunkeraggio di combustibili verdi, come il Bio-LNG, rappresentano altri strumenti chiave per la decarbonizzazione del settore.
La nave sarà quindi una piattaforma altamente digitalizzata e sostenibile, orientata all’uso di combustibili alternativi e all’automazione avanzata per ridurre sia i rischi operativi sia l’impatto ambientale. Attraverso iniziative come il programma Global Maritime Trends 2050, Lloyd’s Register esplora tecnologie come l’idrogeno e l’ammoniaca per il carburante, insieme a soluzioni digitali e di intelligenza artificiale per ottimizzare le operazioni e monitorare la sicurezza in tempo reale. Resta aperta la tematica di una formazione qualificata degli equipaggi, già oggi numericamente carenti, e della maggior rischiosità derivante da navi dotate di alti contenuti tecnologici e governate da personale non adeguatamente formato.