Nel corso della consultazione con gli stakeholder istituita dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in tema di “ridefinizione delle catene globali di approvvigionamento“, Confitarma ha esposto le preoccupazioni del settore cisterniero italiano in merito all’attuazione delle Sanzioni Ue e del relativo Price Cap adottato dalla G7 Coalition in vigore dal 5 dicembre 2022.
La maggiore criticità segnalata dall’armamento è quella relativa alle eventuali violazioni del prezzo, anche non intenzionali da parte dell’armatore, che farebbero cessare automaticamente la copertura assicurativa delle navi. Ciò comporterebbe la preoccupante conseguenza di avere una nave completamente carica e non assicurata per tutta la durata dell’indagine. È da notare che gli armatori non hanno accesso diretto alle informazioni sui prezzi ma il solo obbligo di ottenere e conservare le attestazioni dei clienti che si impegnano a non acquistare petrolio russo trasportato via mare al di sopra del tetto sul prezzo. Confitarma ha inoltre chiesto che al più presto venga istituito un tavolo istituzionale dedicato alla politica energetica dei prossimi decenni che ricomprenda anche il trasporto marittimo.