Il 9 giugno, Mario Mattioli e Beniamino Maltese, rispettivamente presidente e vicepresidente di Confitarma, hanno partecipato alla sesta edizione del Forum Shipowners and Shipbuilding, intitolata “I nuovi orizzonti delle energie. Lo shipping e l’esigenza di adeguarsi allo scenario internazionale”. Al centro del dibattito la transizione energetica dello shipping.
Secondo, Beniamino Maltese, sulla base dell’esperienza di Costa Crociere, di cui è Executive Vice President e direttore finanziario, il GNL rappresenta il primo passo di un percorso più ampio di transizione green delle crociere, che oggi sta sperimentando nuove soluzioni e tecnologie come le batterie e il cold ironing. Di fatto, secondo Maltese l’evoluzione della flotta verso soluzioni ambientalmente sostenibili è ormai inderogabile per poter nel medio lungo periodo rispondere alle nuove esigenze dei mercati, soprattutto per chi fa traffico passeggeri, ma anche per tutti i traffici mondiali. Peraltro, secondo Maltese, occorre un intervento da parte delle istituzioni, sia per stabilire modelli di implementazione uniformi del cold ironing in tutti i porti, sia per incentivare il refitting green delle navi da crociera da cui possono derivare effetti positivi per l’indotto.
Il presidente Mario Mattioli ha sottolineato che lo shipping non è solo navi da crociera, portacontainer e traghetti, ma ricomprende tante altre tipologie, a cominciare dalle navi rinfusiere per i carichi secchi e liquidi. E’ necessaria, anche in Italia, una visione strategica fatta dalla politica e dal Governo coerente per il settore, coinvolgendo sempre tutti gli stakeholders nelle attività di programmazione e coordinamento. Questo vale anche per la transizione ecologica e la decarbonizzazione, e si potrebbe arrivare, nel breve tempo, alla migliore e più efficace ed efficiente realizzazione del cold ironing per le banchine e ad una rete capillare di collegamenti tra i porti e retroporti.
In merito alla frammentazione associativa, Mattioli ha affermato che si contano più di 30 associazioni nel settore della logistica, e che le spaccature danneggiano le aziende associate e generano una perdita di incisività delle associazioni. Spesso si sostengono le stesse istanze con parole e modalità diverse, creando così un facile alibi alle istituzioni per non decidere.